Dire, fare, insegnare
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Lezioni di empatia: una novità francese

Educare all’empatia e al rispetto di se stessi e degli altri per arginare le violenze: il kit didattico promosso dal Ministero dell’educazione francese.

Scuole nel mondo 
08 febbraio di: Romain Borgna
copertina

All’inizio dell’anno scolastico 2023-2024 Gabriel Attal, il primo ministro francese ed ex-ministro dell’educazione nazionale, aveva annunciato la creazione di “lezioni di empatia”. L’obiettivo era chiaro: la lotta contro le molestie.

Un contesto particolare

Un contesto particolare in un paese segnato dalla moltiplicazione delle violenze: un’inchiesta dal ministero, pubblicata nel 2019, precisava che oltre il 2,4% delle violenze in contesto scolastico erano casi di molestie di vario tipo. Tuttavia è stato soprattutto un evento a scuotere l’azione pubblica: una lettera minacciosa inviata dal Rectorat (il provveditorato) di Versailles alla famiglia di Nicolas, un alunno di 15 anni vittima di molestie, che si è suicidato a settembre 2023. La lettera, indirizzata alla famiglia, parlava di “presunte molestie” e minacciava i genitori di eventuali procedimenti penali.

L'evento è un esempio simbolico della frattura tra un’amministrazione sempre più tecnica, una professione compromessa e le famiglie delle vittime, che incontrano tante difficoltà a essere capite. Di fronte a questa situazione, l’ex ministro ha lanciato un progetto innovativo: l'introduzione a scuola di lezioni di empatia. Queste lezioni entrano nel quadro del miglioramento della comprensione delle competenze psicosociali (o CPS) degli alunni.

Le competenze psicosociali: un nuovo cavallo di battaglia

Di cosa trattano queste lezioni? Si parla di uno spazio in cui sviluppare le diverse abilità che una persona utilizza per far fronte alle esigenze della vita quotidiana e, in senso più ampio, per partecipare alla vita sociale. Queste abilità, come l’empatia, la regolazione delle emozioni, l’adattabilità e la comunicazione, sono finalizzate a migliorare le relazioni con se stessi, con gli altri e con l’apprendimento, e sono quindi particolarmente rilevanti per l’ambiente scolastico.

Le competenze psicosociali sono strettamente correlate ad altre competenze, come le competenze socio-comportamentali, e hanno in comune il fatto di designare competenze non disciplinari, trasversali e trasferibili, utili a livello relazionale.

Si tratta quindi di competenze cognitive, emozionali e sociali in cui al centro sta l’empatia, considerata come chiave importante nell’ambiente scolastico. Oltre che ridurre le dipendenze e la violenza, l'obiettivo è dunque migliorare la salute, il benessere, il successo scolastico e infine rafforzare le competenze relazionali.

Un kit pedagogico innovativo

Nel kit pedagogico elaborato dal ministero francese dell’educazione, si dice che “la formazione degli alunni all’empatia dovrebbe migliorare la qualità delle relazioni tra gli alunni e favorire l’acquisizione di una serie di competenze essenziali per la convivenza, l’autostima, il rispetto per gli altri e, in ultima analisi, il successo scolastico di tutti gli alunni in un clima scolastico sereno”.

Si tratta soprattutto di offrire agli insegnanti risorse pedagogiche allo scopo di rafforzare la formazione di competenze psicosociali.

Questo kit è elaborato in tre parti:

  • struttura progressiva, lasciando a ciascun insegnante la libertà di adattarla al contesto didattico e alle esigenze degli alunni;
  • attività esperienziali, che permettono di basare l’apprendimento su esperimenti o osservazioni;
  • apprendimento esplicito, che consente agli studenti di identificare chiaramente gli obiettivi e i metodi di apprendimento.

Inoltre, questo kit prevede diverse schede o unità didattiche per ogni ciclo, destinate ad aiutare insegnanti e alunni:

  • un contributo teorico, che fornisce ai docenti spunti scientifici indispensabili per la progettazione e l’implementazione delle attività;
  • un’attività scritta sotto forma di scheda di preparazione alla sintesi;
  • un foglio di risorse stampabili per l’implementazione della sessione.

Un nuovo ruolo per l’insegnante

L’introduzione di questo nuovo sistema implica un nuovo ruolo per l’insegnante, o almeno una nuova funzione. Il docente deve infatti adottare un atteggiamento premuroso, cioè aperto e attento, per affrontare una sfida importante. Inoltre, deve incoraggiare la partecipazione attiva della classe. Deve sviluppare la comunicazione empatica e promuovere l’altruismo, sia nell’insegnamento che nell’atmosfera generale della classe.

Per essere implementato, il sistema deve basarsi su un insieme di due o tre regole che vengono esplicitate e definite durante la prima sessione con gli alunni. Ponendo domande, l’insegnante guida questa riflessione ed evidenzia gli elementi positivi da rafforzare, a seconda dell’attività e dell’età degli alunni. Alla fine di ogni sessione, ci sarà sempre un momento di ripasso dell’attività per invitare gli alunni a imparare dall’esperienza e a verbalizzare ciò che hanno imparato.

Un esempio di attività: “una cosa che mi rende orgoglioso/a”

Il kit presenta un esempio di attività sull’autostima, ovviamente guidata dall’insegnante. Si tratta di proporre agli alunni della scuola maternelle (cioè dell’asilo, tra 3 e 6 anni) un piccolo momento di 15 minuti ogni giorno per una settimana, alla fine della mattina, in cui praticare diverse attività. In un'attività “a spirale” gli alunni sono invitati a commentare delle foto scattate durante il loro lavoro: spiegare cosa ha fatto, perché è stato difficile e cosa li rende orgogliosi. L’insegnante pone anche domande e può aiutare a riformulare le idee degli alunni. Ad esempio: se un alunno dice “mi sento felice, gioioso, forte, soddisfatto, ecc.”, i compagni possono fare domande sul suo lavoro e congratularsi con lui.

Poi, in gruppo, l’insegnante fa rivedere le parole principali usate dai bambini e dalle bambine per esprimere come si sono sentiti quando hanno parlato di ciò che li ha resi orgogliosi. Infine, le foto degli alunni vengono attaccate su un cartellone con il titolo: “Sono orgoglioso quando...”. L’obiettivo di questa attività è di costruire l’autostima ogni giorno, passo a passo.

I limiti del metodo

I limiti del metodo sono numerosi. Il primo riguarda la grande eterogeneità dei profili, soprattutto perché in Francia si possono avere in una sola classe da 25 a 30 alunni – ancora di più, in alcuni settori. L’inclusione degli alunni allofoni o disabili è un’ulteriore sfida in un contesto vario con alunni ancora piccoli. Infine, è una questione di risorse finanziarie: l’istruzione in Francia sta vivendo un’inflazione di nuovi schemi e corsi, mentre il numero di candidati agli esami di abilitazione all’insegnamento continua a diminuire, ed è sempre più difficile sostituire gli insegnanti assenti.

Quando?

Le lezioni di empatia saranno sperimentate dopo gennaio 2024, e saranno diffuse nelle scuole primarie a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico, a settembre 2024. I primi ritorni non sono previsti a breve, quindi probabilmente l’anno prossimo saremo in grado di tracciare una prima valutazione di questo sistema.

Bibliografia