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Aula-laboratorio e palestra: nuovi ambienti di apprendimento per le Scienze motorie

Un approfondimento di Salvatore Principato sull’uso degli Ambienti di Apprendimento per migliorare il percorso didattico nelle secondarie di secondo grado.

Metodologie 
21 marzo di: Salvatore Principato
copertina

Quando si immaginano le lezioni di Scienze motorie a scuola, il pensiero corre esclusivamente alle palestre o a spazi all’aperto con attrezzature acquistate magari in tempi lontani e non sempre moderne o efficienti. In che modo possono essere ripensati oggi gli spazi delle Scienze motorie a scuola e in che modo possono essere progettati in una scuola per Ambienti di Apprendimento?

Sono molte le scuole che in Italia, anche sotto la spinta dei finanziamenti PNRR, si stanno riorganizzando secondo il modello della Didattica per Ambienti di Apprendimento. La didattica delle Scienze motorie può beneficiare della trasformazione che molti istituti hanno avviato, ripensando radicalmente gli ambienti dedicati e accogliendo nella pratica il digitale.In particolare per la didattica delle Scienze motorie sarà possibile prevedere tre ambienti, ciascuno associato a metodi e obiettivi di apprendimento specifici e diversificati: le aule laboratorio, le palestre e gli ambienti open space.

L’AULA LABORATORIO

Variabilità è la parola chiave.Varia l’ambiente, cambia l’approccio didattico metodologico, aumenta l’interesse e il coinvolgimento complessivo degli studenti.La classe/ambiente muta, il docente si apre all’idea di adattare le lezioni in base al contesto, alle condizioni ambientali, alle risorse disponibili e alle esigenze degli studenti per massimizzare la loro efficacia, favorire una maggiore partecipazione e promuovere il piacere dell’apprendimento. Tutti in questo contesto si sentiranno ben accolti e sicuri di poter partecipare attivamente alla lezione, dando il proprio contributo, nel rispetto delle diversità e dell’equità di genere.

La personalizzazione di un'aula-laboratoriova nella direzione di renderla più funzionale alle esigenze didattiche ma al tempo stesso più “ospitale” e calda con la scelta di uno stile e di colori accoglienti. L’apposizione sulle pareti di tavole anatomiche, gigantografie di gesti atletici, frasi celebri motivazionali, concetti e spunti riguardanti il benessere psicofisico è funzionale a rendere l’aula più “orientativa” agli argomenti studio. Queste personalizzazioni faranno da cornice agli elementi che caratterizzeranno l’attività esperienziale da sviluppare all’interno di questa specifica area didattica.

Quindi all’interno dell’aula laboratoriale, dove il processo di apprendimento si svilupperà attraverso la partecipazione attiva, sarà allestito un corner con attrezzatura specifica e strumentazione tecnica (tapis roulant, pedane computerizzate, cardiofrequenzimetri, monitor) dedicato ai test fisici(capacità aerobiche, forza esplosiva, mobilità articolare, elasticità muscolare etc.). In questo modo, mentre un gruppo di studentisarà impegnato in una prova pratica, altri si dedicheranno alla registrazione dei dati, attraverso specifiche app, su una scheda individuale, che terrà traccia del percorso evolutivo fisico e motorio di ciascun studente così da poterlo monitorare nel corso dei cinque anni della scuola secondaria di secondo grado.

Questa registrazione sarà utile per tenere conto di ogni singolo aspetto dello studente infatti, prendendo spunto dal mondo dei social, lo stato emotivo di quella specifica giornata dello studente verrà descritto attraverso un emoticon o un aggettivo.L’inclusione di questo elemento nell’archivio “storico” di ciascun allievo rappresenterà un valore aggiunto per poter analizzare come e quanto nella performance incida lo stato emotivo di ciascuno.



L’anatomia dei distretti muscolari coinvolti nella prova test sarà, di volta in volta, oggetto di studio di altri studenti che troveranno posto in un’isola didattica all’interno del laboratorio. Qui, in seno al piano didattico ideato e sviluppato attraverso le rotazioni di compiti, il docente introdurrà e analizzerà l’argomento, attraverso l’ausilio di video didattici tridimensionali e software interattivi, che osservano e valutano anche la biomeccanica del movimento ovvero postura, leve e angoli di lavoro delle singole articolazioni.L’introduzione di concetti legati alla biomeccanica e alla fisiologia del movimento umano contribuirà a migliorare, oltre che la prestazione fisico-motoria, anche la tecnica del gesto atletico.

LA PALESTRA

Il secondo spazio, la palestra, sarà ancora una volta un ambiente didattico“destrutturato” nel quale ciascuno studente grazie alla pratica degli sport di squadra (volley, basket, pallamano, tchoukball) potrà relazionarsi con gli altri attraverso abilità tecniche specifiche, alimentando così dinamiche socio-affettivo-relazionali che in altri contesti non riescono a prendere forma.

Qui il contatto fisico si trasformerà in emozioni, gli sguardi diventeranno intesa, l’incitamento dei compagni si tramuterà in adrenalina, i pensieri si convertiranno in strategie tattiche alla “velocità della luce”. L’ambiente didattico nella sua interezza diverrà quindi “chimicamente” proattivo, orientato alla scoperta, alla valorizzazione, all’esaltazione delle emozioni che, attraverso una fitta rete di connessioni, pervaderanno l’intero spazio didattico, stimolando ciascuno a dare il massimo a prescindere dal compito assegnato. Infatti, gli studenti che non saranno in campo si occuperanno di registrare dei video e di riportare, attraverso un’analisi oggettiva con l’ausilio di specifiche schede di match analysis, la performance dei compagni in gara.

Concluso il confronto tecnico, coloro che avranno svolto la parte pratica compileranno una scheda di autovalutazione riportando “oggettivamente” dati relativi a quanto espresso in gara in termini tecnici, tattici e relazionali.

Utilizzare strumenti di valutazione che forniscono un feedback tempestivo e costruttivo incoraggerà in ciascun studente il miglioramento continuo e garantirà una valutazione equa per tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche iniziali.



La scheda di autovalutazione rappresenta una modalità operativa che metterà in risalto la percezione di sé che avranno gli studenti, il senso di appartenenza al gruppo squadra e al gruppo classe, l’abnegazione o l’esaltazione dell’io, fattori che, messi in parallelo con i dati registrati dai compagni esterni, rappresenteranno elementi di approfondimento e di confronto a conclusione di ciascun periodo didattico dedicato a ogni singola disciplina sportiva.

I dati riportati e i video registrati rappresenteranno degli elementi indiscutibili attraverso i quali, con riscontri più scientifici e meno empirici, si potrà tracciare una linea di condotta non orientata al giudizio bensì alla valorizzazione del percorso ed, eventualmente, anche al cambio di rotta dello stesso.La proposta didattica del docente dovrà quindi variare dal punto di vista tecnico e metodologico ed essere calibrata in funzione dell’età degli studenti e del periodo dell’anno scolastico, tenendo conto dei dati raccolti e dei risultati conseguiti (riscontri tecnici, strategie tattiche e partecipazione attiva).