Dire, fare, insegnare
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Presidi d'Italia. Giovanna Tarantino: non si può aspettare una crisi per innovare

Giovanna Tarantino è la Dirigente Scolastica dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Enrico Fermi di Policoro (MT). In questo articolo ci racconta le sue riflessioni sui problemi che le scuole e gli insegnanti hanno affrontato durante la crisi Covid-19.

Scuole nel mondo 
03 giugno 2020 di: Redazione
copertina

Giovanna Tarantino, Dirigente Scolastico dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Enrico Fermi di Policoro (MT), riflette in maniera puntuale sulla mancata lungimiranza che ha amplificato i problemi della crisi Covid-19 e sulla necessità di investire in nuove metodologie per trovare un nuovo modo di fare scuola.

Quale è stata la principale difficoltà e quale la maggior sorpresa per i Dirigenti Scolastici in questo periodo? 

DIFFICOLTÀ

  • Constatare che il Paese non ha investito a tempo debito con interventi strutturali per adeguare la rete come tutti gli altri Paesi europei (sia nelle scuole che nei Comuni/città): ci sono troppe località escluse o, peggio, con una pessima copertura di rete che quindi non assicura la connessione. Ciò ha reso inutili gli sforzi messi in campo per raggiungere tutti gli allievi, in particolar modo quelli che abitano in luoghi “isolati”;
  • si è scontato un mancato investimento sulle nuove metodologie, la classe docente (quella più anziana) è ancora ancorata al vecchio modello tradizionale d’insegnamento basato sulle conoscenze;
  • penso che abbia pesato, nelle prime fasi, un certo condizionamento delle parti sindacali, in questo momento così singolare.

SORPRESE

  • Un forte senso etico e di responsabilità da parte di molti docenti, pronti a re-imparare
  • Alunni che hanno compreso la particolare situazione e si sono adeguati velocemente alla nuova proposta di erogazione del servizio.
  • Adolescenti che, nel rapporto fiduciario con i docenti, hanno tenuto fede ad una proposta di lavoro, alcuni impegnandosi ancora di più.
  • Gratitudine sociale verso la comunità scolastica.

Ci sono nuove opportunità da cogliere da questa situazione per innovare la didattica?

NUOVE OPPORTUNITÀ

  • Ripensare a un nuovo modo di fare scuola, investendo su una nuova didattica centrata esclusivamente sull’alunno attraverso l’uso di nuovi strumenti e nuove metodologie.
  • Utilizzare le opportunità telematiche d’incontri (riunioni di staff, consigli, ecc. in videoconferenza) per evitare spostamenti di tante persone (riduzione di rischi, costi, rispetto della tempistica... ecc.).
  • Buona conciliazione degli impegni familiari con quelli lavorativi.

Molti studenti al rientro si troveranno a dover recuperare parte del programma dell'anno passato. Quali saranno le strategie che le scuole metteranno in campo? Di cosa avranno bisogno gli insegnanti?

RECUPERO

  • Organizzazione di corsi di recupero in presenza per piccoli gruppi
  • I docenti andranno incentivati.

L’offerta formativa per gli insegnanti è molto  vasta. Verso quale tipologia di corsi indirizzerebbe i suoi insegnanti?  

FORMAZIONE INSEGNANTI

  • Formazione sull’uso delle TIC, sulle nuove metodologie d’insegnamento e sulla comunicazione (verbale e non verbale).
  • Formazione sulla comunicazione e sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

La scuola è stata criticata per la mole di compiti a casa. Con la DaD che succede? Come cambia il rapporto con le famiglie?

COMPITI

  • La mole dei compiti va sicuramente gestita per chi ne fa abuso, perché controproducente.
  • Nella scuola che dirigo (secondaria di secondo grado) abbiamo esercitato il buon senso, calibrando l’orario delle lezioni, incentivando dapprima un dialogo e una buona relazione e costruendo rapporti fiduciari: così anche la fatica dei compiti è stata accolta di buon grado.

RAPPORTI CON FAMIGLIE

  • L’interazione costruttiva e continua del Coordinatore di classe (che si costruisce con cura, non si improvvisa) ha reso proficui i rapporti con le famiglie che hanno manifestato soddisfazione e apprezzamenti per il lavoro svolto finora.