Dire, fare, insegnare
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Neuroscienze a scuola

Negli Stati Uniti un progetto innovativo fa collaborare insegnanti e scienziati e utilizza le neuroscienze per capire come funziona l'apprendimento.

Scuole nel mondo 
16 gennaio 2020 di: Redazione
copertina

Negli ultimi anni le neuroscienze hanno dato molti nuovi spunti agli insegnanti che –grazie alla ricerca – riescono a comprendere sempre meglio come il cervello degli studenti cambia e cresce durante un percorso di apprendimento. 

Negli Stati Uniti l’Haskins Global Literacy Hub, un laboratorio associato con l’Università di Yale, ha da qualche tempo iniziato una collaborazione con due istituti scolastici: gli insegnanti, con l’aiuto degli scienziati, analizzeranno il cervello degli studenti per diversi anni, mentre imparano a leggere

Durante questo esperimento gli insegnanti, che si occupano anche di studenti con problemi di apprendimento legati al linguaggio, non ricevono solo dei feedback dagli scienziati ma imparano in prima persona a leggere l’attività cerebrale dei loro studenti e a identificare i marker neurologici che identificano possibili problemi o progressi nell’apprendimento. 

monitoraggi, che avvengono con il consenso di studenti e genitori, si svolgono due volte l’anno, con un insegnante che guida lo studente in circa un’ora di esercizi sulla percezione del parlato e del testo, sulla lettura e persino sulla comprensione di spezzoni di film. 

«Riusciamo a vedere in tempo reale la plasticità del cervello e come i collegamenti neuronali cambino man mano che gli studenti imparano a leggere meglio» racconta Danielle Scorrano, insegnante di terza media alla Windward School. «È molto stimolante per me, come insegnante, sapere che usando questi metodi basati sulla ricerca i miei studenti leggono meglio». 

Il progetto, a seconda dei fondi disponibili, continuerà per altri tre anni o cinque anni e già in primavera verranno rilasciati i primi dati. 

Fonte: Education Week

Immagini: © Windward Institute