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Accessibilità: a che punto siamo?

Abbiamo intervistato Cristina Mussinelli, Segretario Generale di Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili) che ci ha raccontato gli obiettivi della Fondazione e il punto della situazione in ambito scolastico.

Scuole nel mondo 
13 maggio 2020 di: Redazione
copertina

Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili) è una fondazione che ha tra i suoi obiettivi quello di promuove il libro e la lettura attraverso attività di educazione, informazione e ricerca. I tre principi fondamentali che muovono LIA sono proprio accessibilitàintegrazione e socialità e per questo le attività della fondazione sono finalizzate ad ampliare l’accesso ai prodotti editoriali di tutte le categorie deboli.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Cristina Mussinelli, Segretario Generale di Fondazione LIA. Ecco che cosa ci ha raccontato. 

Di che cosa si occupa la vostra fondazione?

Fondazione LIA è una fondazione no profit di partecipazione che è stata creata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con l’Unione Italiana dei Cechi e degli Ipovedenti (UICI) nel 2014, a seguito di un progetto che era già stato portato avanti in precedenza. Attualmente, oltre all’AIE e UICI (i due soci fondatori), fanno parte della fondazione anche l'Associazione Italiana Dislessia, la Biblioteca italiana per i Cechi “Regina Margherita” di Monza, un gruppo di case editrici (Editrice Il Mulino, Edizioni Centro Studi Erickson, Edizioni Il Frangente, Edizioni Nottetempo, Edizioni Sonda, Effatà Editrice, Feltrinelli Editore, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Franco Angeli Editore, Giunti Editore, Graphicservice - Gruppo Editori Laterza , Gruppo DeAgostini, Gruppo Editoriale Mondadori, Gruppo Editoriale RCS, Harper Collins Italia , Horizons Unlimited, Iperborea, Messaggerie) e MLOL, la piattaforma digitale di prestito bibliotecario.

L'idea di base della Fondazione è stata quella di lavorare sulle potenzialità offerte dalle innovazioni tecnologiche per fare in modo che i prodotti editoriali - il focus principale è sui libri di narrativa e saggistica - potessero essere prodotti accessibili fin dalla prima fase di progettazione e produzione editoriale.Fondamentalmente, la Fondazione fornisce agli editori una serie di linee guida per la produzione di ebook accessibili (epub3). Una volta che gli editori producono gli ebook, la Fondazione svolge una funzione di controllo e certificazione, verificando che i prodotti editoriali seguano le specifiche fornite, che sono state definite a livello internazionale.

La Fondazione Lia è l’unica realtà a livello internazionale che lavora sulla possibilità che i libri vengano creati fin dalla partenza in maniera accessibile ma, soprattutto, che vengano distribuiti attraverso canali "classici". Non esiste una "versione accessibile", diversa da quella che chiunque può acquistare. La fondazione al BETT Show di Londra quest'anno ha vinto il premio Accessible Books Consortium International Excellence Award, uno fra i premi più prestigiosi, nel settore editoriale, per l'accessibilità .

A che punto è l’accessibilità nei libri scolastici? 

La Fondazione LIA finora ha collaborato soprattutto con editori di narrativa e saggistica. I libri scolastici sono molto più complessi a livello strutturale e hanno quindi problematiche diverse nella produzione, in una logica born accessible. Sostanzialmente ad oggi i libri di scuola accessibili vengono prodotti in forma cartacea (con caratteri ad alta leggibilità, tradotti in alfabeto Breil) e vengono forniti solo alle persone che hanno certe tipologie di disabilità, in base alle esigenze specifiche: la versione accessibile dei libri scolastici è quindi una versione prodotta ex post. In poche parole, l’accessibilità nell’editoria scolastica, per ora, viene raggiunta producendo delle versioni speciali, pensate per le varie tipologie di disabilità.

La maggior diffusione e l’aumento di utilizzo dei prodotti digitali nella scuola pone però l’attenzione sull’esigenza di produrre prodotti editoriali scolastici accessibili sin dalla prima produzione. Per ora nessun editore, a livello nazionale e internazionale, ragiona in quest’ottica. L’accessibilità secondo LIA deve invece diventare una priorità nella lavorazione, sia per promuovere un maggior utilizzo delle risorse digitale sia per l’European Accessibility Act, che prevede anche entro il 2025 tutti i prodotti digitali della filiera editoriale debbano essere accessibili. 

In che modo collaborate con le case editrici che si occupano di editoria scolastica?

Il libro scolastico contiene al suo interno molti contenuti visivi - immagini, box informativi, illustrazioni, infografiche -   che è difficile tradurre in descrizioni alternative accessibili ed efficaci. Il tema dell’accessibilità dovrebbe quindi, secondo noi, essere considerato già nella fase di progettazione grafica di un libro e non in itinere, perché la trasformazione in questo modo diventa un processo troppo oneroso. Le versioni digitali possono essere di vari formati (pagine html, pdf o epub3) ma, una volta prodotto un file accessibile, dobbiamo accertarci che anche il device utilizzato segua questi standard. Un altro fronte su cui la Fondazione lavora è infatti l’assessment delle piattaforme (reader) affinché abbiano un’interfaccia e delle soluzioni di lettura accessibili incorporate. La Fondazione LIA sta cominciando a lavorare con una serie di editori scolastici proponendo delle attività di formazione e di consulenza affinché le case editrici possano acquisire le competenze e know-how per produrre le versioni accessibili nella fase di produzione. L’obiettivo finale è quello di formare tutta la filiera editoriale scolastica affinché produca prodotti editoriali digitali a misura delle esigenze di lettura di tutti fin dalla prima fase di produzione.

Immagini: © Fondazione Lia