Dire, fare, insegnare
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Una guida tra le norme dell'orientamento formativo

Bruna Ramella Pralungo, esperta di orientamento precoce, ci accompagna in un excursus normativo sulla dimensione orientativa a scuola.

Secondaria  Grandi insegnanti 
09 gennaio di: Bruna Ramella Pralungo
copertina

Orientare”, nella sua accezione più attuale, significa accompagnare verso la scelta, dare gli strumenti agli individui affinché possano adattarsi alle esigenze della vita. L’orientamento è un percorso che investe l’intero arco della vita delle persone: quando si acquisisce una corretta conoscenza del proprio bagaglio di esperienze e competenze, dell’offerta formativa e lavorativa, del contesto di riferimento, si può attuare il proprio progetto di vita. Per questo è importante iniziare fin da piccoli a diventare consapevoli delle proprie competenze, così da essere autonomi nella scelta.

Sin dalla fine degli anni Novanta il MIUR parla di orientamento precoce, mirato a bambini e ragazzi a partire dalla scuola dell’infanzia e primaria, ma in realtà le prime sperimentazioni sono rimaste sporadiche. La Circolare Ministeriale del 2009 ha sottolineato però che la dimensione orientativa riguarda l’intero processo educativo, nella prospettiva del Lifelong learning e interessando quindi anche la scuola dell’infanzia.

A questa circolare hanno fatto seguito nel 2014 le “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente” che mettono nuovamente l’accento sull’importanza che la scuola investa, oltre che sulle lingue e sulla tecnologia, anche sulle life skills trasversali, sulle abilità comunicative ed emozionali e sulle competenze chiave di cittadinanza. Viene inoltre posto l’accento sull’importanza dei percorsi di alternanza scuola-lavoro per le scuole secondarie di secondo grado ma anche sulla didattica orientativa per lo sviluppo delle competenze orientative di base, che devono essere insegnate all’interno del corpus disciplinare tradizionale.



Le successive linee guida, emanate nel 2019, indicano il processo di orientamento come parte integrante del percorso educativo: a partire dalla scuola dell’infanzia gli insegnanti vengono identificati come facilitatori dell’orientamento, poiché sono chiamati a definire approcci e strumenti per aiutare gli studenti a sviluppare la loro identità e a compiere percorsi di scelta consapevoli e responsabili. Queste linee guida definiscono e regolamentano per le scuole secondarie di secondo grado i percorsi di PCTO, percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, sostituendo le attività di alternanza scuola-lavoro.

Nel gennaio 2022 è stata approvata alla Camera una sperimentazioneper introdurre l’insegnamento delle life skills all’interno del curricolo scolastico. Le abilità sociali, relazionali ed emozionali sono infatti fondamentali per imparare a conoscere realmente sé stessi, con i propri punti di forza e di debolezza, al fine di comprendere al meglio quale sia il percorso più adatto alle proprie potenzialità. In ogni percorso di orientamento viene inserita una prima parte relativa alla conoscenza del proprio carattere, delle proprie attitudini e delle difficoltà riscontrate di modo da avere un quadro più chiaro della propria persona.

L’inserimento di questi insegnamenti all’interno delle tradizionali discipline di studio rende il processo orientativo più intrinseco al sistema scolastico, come è stato fatto con l’introduzione della disciplina di Educazione Civica a partire dal settembre 2020. In queste ore si prevede di far lavorare gli studenti, sin dalla scuola dell’infanzia, su tematiche trasversali e legate alle buone prassi che permetteranno loro di essere dei cittadini attenti e consapevoli, sviluppando atteggiamenti positivi nei confronti dei loro pari, dell’ambiente che li circonda e delle istituzioni.

Concludendo il nostro excursus normativo, nel dicembre 2022sono state approvate le “Linee guida per l’orientamento” a firma del Ministro Valditara, che inseriscono alcune novità quali i moduli di orientamento formativo per tutti gli studenti. Per le scuole secondarie di primo grado e il biennio delle secondarie di secondo grado, le 30 ore dei moduli possono essere anche extracurricolari, mentre per il triennio dovranno essere inserite all’interno dell’orario scolastico ma possono comprendere anche i percorsi di PCTO e le iniziative di orientamento già previste dall’Istituzione scolastica.



Altra novità è l’introduzione dell’E-portfolio, che riprende lo strumento del portfolio introdotto nel 2004 dagli allegati del Dl n.597. Questo strumento si caratterizza per essere un raccoglitore di tutte le esperienze realizzate dallo studente sia all’interno che all’esterno del sistema scolastico, permette di sperimentare le proprie competenze digitali nella sua redazione e di riflettere sul proprio percorso, in modo da compiere scelte sempre più efficienti ed efficaci per lo sviluppo della propria personalità.

I docenti, in collaborazione con le famiglie, devono quindi svolgere la funzione di tutor per supportare il percorso di orientamento svolto durante gli anni della scuola secondaria di primo e secondo grado, ricevendo quindi una formazione specifica in merito.

Vedremo insieme nei prossimi articoli come mettere in pratica una didattica orientativa efficace attraverso lo storytelling, con l’aiuto di film e cortometraggi.