Dire, fare, insegnare
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Self-Science: l’apprendimento a partire da sé

Vito Aliperta, sociologo e communication officer di "Six Seconds", spiega i vantaggi di un percorso di apprendimento che valorizza lo sviluppo emotivo.

Esperienze di insegnamento 
17 aprile 2023 di: Vito Aliperta
copertina

La storia di Six Seconds inizia nel 1967, quando un gruppo di insegnanti, pedagogisti e formatori della California crea la metodologia Self-Science, che aveva come obiettivo lo sviluppo emozionale della persona. Karen McCown, l’autrice del programma, fonda in seguito una delle scuole con il maggiore riconoscimento a livello internazionale per l’attenzione data alle competenze emotive: i programmi di insegnamento si basano sul principio che lo sviluppo emotivo e lo sviluppo accademico devono necessariamente proseguire insieme, poiché fondamentali per la crescita della persona. La Self-Science è l’antenata dell’Intelligenza Emotiva, la quale si sviluppa attraverso un approccio scientifico e un metodo pratico che consente di integrare l’allenamento delle competenze socio-emotive.

Intelligenza Emotiva, infatti, significa essere più smart con i propri sentimenti (1): se sappiamo essere coscienti delle emozioni, e le integriamo con la nostra parte razionale, riusciamo a essere più consapevoli, intenzionali e strategici. E questa, nonostante sia una pratica innata, richiede un allenamento costante e duraturo nel tempo; anche perché le emozioni non sono altro che le nostre risposte al modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda e allenare la nostra Intelligenza Emotiva significa ricercare il punto di coerenza e sostenibilità tra i nostri pensieri, sentimenti e azioni. Da un punto di vista educativo, questa connessione tra cognizione ed emozione apre un portale verso una nuova modalità di apprendimento.

In preparazione di queste nuove modalità, si determina uno stato di hot cognition, ossia una condizione cerebrale altamente attivata in cui il pensiero è accelerato e approfondito, poiché è in atto un pieno coinvolgimento nel processo di apprendimento. Le stesse neuroscienze affermano che per innescare un livello di motivazione funzionale all’apprendimento è necessario attivare emozioni quali entusiasmo, gioia, coraggio, curiosità al fine di approcciare in maniera differente l’esperienza educativa: sostenere emozioni piacevoli arricchisce una cultura dell’apprendimento che vede l’errore come linfa vitale per la propria crescita.

Attraverso questo procedimento, la Self-Science riconosce gli errori come un’opportunità di sviluppo piuttosto che un’occasione per giudicare o criticare, tanto nei bambini, quanto negli adulti.

Enfatizzare la componente emotiva significa anche dare centralità a studenti e studentesse. Sono loro in prima persona a far propri i contenuti attraverso la sperimentazione e il mettersi in gioco: porre ragazze e ragazzi al centro fa sì che l’insegnante diventi un role model per lo sviluppo efficace delle competenze socio-emotive, una nuova figura da affiancare alla trasmissione di nozioni. Questa metodologia offre agli studenti la possibilità di sviluppare la propria motivazione intrinseca, individuando ed esplorando i propri talenti. Instaurare questa modalità di apprendimento permette di creare un ponte tra pensiero, sentimento e azione, lavorando a partire dalla consapevolezza che queste tre cose sono connesse.

Per far ciò, la Self-Science utilizza metodi esperienziali orientati al processo, come simulazioni, progetti innovativi o giochi di ruolo, piuttosto che metodi frontali orientati al contenuto. Questa metodologia apprezza la sinergia e l’apprendimento che derivano dalle interazioni di un intero gruppo anziché dal lavoro di individui che imparano da soli o in risposta all’insegnante. E questa è l’unica strada percorribile che invita gli studenti a conoscere ciò che sta alla base delle loro scelte attraverso un modello di apprendimento che mette in rilievo le loro intenzioni e le loro azioni.

Come metodo scientifico di supporto, la Change Map (2) è uno strumento che fornisce passi specifici che portano lo studente a fare nuove scelte positive: attraverso il ciclo Motivare-Attivare-Riflettere, la Change Map offre un punto focale per le domande che l’insegnante può porre per aiutare gli studenti a interiorizzare le loro esperienze.



I presupposti, dunque, risultano molto semplici:

  • non c’è pensiero senza emozione, e non c’è emozione senza pensiero;
  • quanto più si è consapevoli dell’esperienza vissuta, tanto maggiore è il potenziale di apprendimento;
  • più si acquisisce conoscenza di sé, più è probabile che lo studente possa rispondere positivamente a sé stesso e agli altri.

In Six Seconds, abbracciando questa filosofia, crediamo che l’educazione all’Intelligenza Emotiva conduca al cuore dei bisogni di tutti. Migliorando le competenze emotive tra studenti, studentesse e insegnanti, le scuole aumentano il coinvolgimento, riducendo i problemi comportamentali, migliorando il clima, la collaborazione, l’autonomia e sostenendo i risultati scolastici.

E comunque si definisca il successo scolastico, aiutare gli studenti a fare scelte positive e intenzionali è un ingrediente essenziale. In un’epoca in cui la politica educativa è così orientata al risultato, vale la pena ricordare che le dinamiche interpersonali delle nostre scuole e delle nostre aule sono la base, l’elemento fondamentale per l’apprendimento. Ciò che conta di più è creare un ambiente scolastico in cui gli studenti si sentano al sicuro, inclusi, riflessivi e in grado di essere supportati: la chiave è costituita dalle relazioni che pongono al centro lo studente nella sua piena individualità.

Motivare, attivare e far riflettere i bambini e gli adolescenti sulla loro consapevolezza emotiva risulta un metodo efficace per un quadro educativo di miglioramento e crescita per il loro presente ma, soprattutto, per il loro futuro.

Quindi, cosa succederebbe se applicassimo questa metodologia in tutti gli ambiti di apprendimento invece di concentrarci principalmente sui risultati e sulle prestazioni? E se lo applicassimo nella vita di tutti i giorni? Incorporare l’intelligenza Emotiva negli attuali programmi didattici (e non solo), significa promuovere il successo di giovani donne e uomini e assicurare loro un futuro migliore. Questo è il vero cambiamento che ci aspettiamo.

Per approfondimenti:

(1) https://italia.6seconds.org/iniziare-lintelligenza-emotiva/

(2) https://italia.6seconds.org/business/modelli-e-metodi/