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Il metodo di studio: attività per insegnarlo in classe

La psicoterapeuta Giulia Guardavilla propone strategie trasversali per incentivare l'apprendimento di un metodo di studio. Una competenza centrale per gli studenti di ogni ordine e grado.

Metodologie 
09 dicembre 2020 di: Giulia Guardavilla
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Apprendere un metodo di studio è fondamentale per riuscire a studiare in modo efficace, ma è una capacità che non tutti gli studenti riescono a sviluppare in modo autonomo. Come si può favorire l’apprendimento di un metodo di studio in classe?

Gli insegnanti spesso osservano che molti studenti non hanno un metodo di studio efficace, non sono autonomi e non riescono a organizzarsi nelle attività assegnate a casa. L’apprendimento di un metodo di studio può essere percepito come una competenza che non riguarda il lavoro a scuola, ma la possibilità di sperimentarlo in classe lavorando in gruppo offre una grande opportunità di apprendimento. Gli studenti più in difficoltà hanno così la possibilità di confrontarsi con i compagni e comprendere come potrebbero migliorare il loro modo di studiare e renderlo più efficace.

L’organizzazione di questa attività di gruppo può riguardare tutte le materie di studio e si può adattare a studenti di età diverse a partire dagli ultimi tre anni della scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado. L’insegnamento del metodo di studio in classe inoltre non esula dagli argomenti di apprendimento, quindi non è necessario sottrarre tempo alla trattazione dei temi indicati nel programma, ma lo si può intergare nella didattica quotidiana.

L’attività si può organizzare scegliendo un argomento di studio che segua il programma che si sta svolgendo in una determinata materia e facendo inizialmente un brainstorming con tutta la classe su come ciascuno affronterebbe il materiale di studio, creando un elenco di suggerimenti che viene scritto e conservato. L’insegnante può aggiungere alcune indicazioni utili se non emergono dal brainstorming con gli alunni, per esempio fornendo indicazioni su come esplorare la pagina del libro prima di iniziare lo studio o su come attivare le preconoscenze esistenti sull’argomento.

Il dibattito, specialmente con gli studenti più piccoli, può anche riguardare considerazioni sull’ambiente ideale per lo studio e su come evitare le distrazioni, in modo da aumentare la consapevolezza sull’importanza di questi aspetti per studiare in modo efficace.

Dopo questa prima parte, si divide la classe in gruppi e si chiede a ciascun gruppo di descrivere una metodologia di studio che utilizzeranno poi a casa per affrontare il compito che sarà assegnato; la complessità della descrizione e il livello di autonomia nello svolgimento di questo compito dipendono dall’età degli studenti, si possono aiutare i più piccoli fornendo loro degli esempi e dei modelli di metodologia che potrebbero seguire.

Si assegna un argomento di studio e si chiede a ciascun alunno di fare una previsione su quanto tempo impiegherà a studiare il materiale assegnato e quanto sarà difficile su una scala da 1 a 10; lo studio verrà svolto a casa in modo autonomo da ciascuno studente seguendo la metodologia scelta in gruppo e, eventualmente, indicando quali sono gli aspetti che non funzionano e come si potrebbe modificare. Si chiede anche di indicare, al termine dello studio, il tempo effettivamente impiegato e la difficoltà incontrata in modo da metterla a confronto con quelle che era stata prevista prima dell’inizio dello studio; la capacità di prevedere tempi e difficoltà diventa fondamentale quando gli studenti devono organizzare in modo autonomo moli di lavoro ampie e complesse.

A scuola l’insegnante valuta il livello di apprendimento con un questionario scritto (o domande orali a tutti gli studenti), in modo da riuscire ad avere indicazioni per ogni studente; prima dell’inizio della verifica chiede a ciascuno studente di indicare il suo grado di preparazione prevedendo il voto che prenderà.

La verifica viene corretta in classe in modo collettivo e si confrontano i risultati previsti con quelli attesi, ragionando sulle motivazioni di eventuali discrepanze, su cosa non abbia funzionato nel metodo di studio e su come lo si potrebbe modificare per renderlo più efficace.

Si prende anche in considerazione la stima di tempo e difficoltà che gli studenti hanno fatto prima di affrontare il materiale di studio, in modo da capire se la stima sia stata accurata o se anche in questo caso esistano delle discrepanze.

In questo modo si insegna un processo di pianificazione, organizzazione e autovalutazione che è fondamentale per riuscire a gestire lo studio, soprattutto con l’aumentare della complessità e della quantità del materiale da studiare. Si può poi avviare una riflessione individuale o di gruppo su quali cambiamenti si possano apportare alla metodologia, in modo che ognuno la adatti alle sue esigenze e caratteristiche.

Questa attività può essere svolta più volte e riguardare anche l’ambito interdisciplinare, offrendo l’occasione per valutare negli studenti competenze trasversali e contemporaneamente fornire loro uno strumento importante per studiare in modo efficace. Quando si lavora con gli alunni della scuola primaria è importante anche prevedere attività che insegnino ai bambini a distinguere le informazioni importanti all’interno del testo, in modo che imparino a individuarle anche nel materiale di studio e riescano a sottolineare e creare schemi che includano le nozioni fondamentali.